Autore: Marta Giuliani
Società Italiana di Sessuologia e Psicologia
Siamo arrivati all’ultimo di questa serie di articoli riguardanti piccole curiosità sulla sessualità umana. Finora abbiamo parlato di organi sessuali, di orgasmo e di sessualità di coppia con il fine di condividere importanti informazioni scientifiche e cliniche attraverso una modalità ludica e leggera. Questa volta, adottando sempre lo stesso format, parleremo, invece, di fantasie sessuali.
…fantasie sessuali e comportamenti trasgressivi non sono sinonimo di perversione?
Con il termine trasgressione (dal latino “andare oltre”) si fa riferimento a tutto ciò che supera il convenzionale. Nell’immaginario collettivo questo “andare oltre”, in riferimento alla sfera sessuale, ha sempre avuto dei confini molto labili, tali da non distinguere chiaramente tra “normalità” e “devianza/patologia”. La diffusione del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), ad opera dell’Associazione Psichiatrica Americana, ha favorito una migliore definizione dei suddetti confini. Secondo il DSM, la perversione (il cui termine scientifico è Parafilia) consiste in un’intensa e persistente eccitazione sessuale, manifestata attraverso fantasie e comportamenti che sfuggono al controllo della persona e che rappresentano le uniche modalità attraverso cui l’individuo può provare piacere. I disturbi parafilici possono riguardare, ad esempio, bambini (pedofilia), sofferenza verso gli altri (sadismo), lo strusciarsi ad una persona non consenziente (frotteurismo), ecc.. Discostandosi dalla rigidità delle perversioni, la trasgressione si caratterizza per comportamenti o fantasie sessuali non convenzionali associati a curiosità, creatività e desiderio. Essa può contribuire ad accrescere la libertà e intimità sessuali, oltre che a ottenere un’appagante vita erotica.
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